Genere e inclusione: i Comuni fanno la differenza
Le amministrazioni locali pugliesi, con un percorso formativo sulla parità di genere, si impegnano a portare nella politica locale la cultura del rispetto e a mettere in discussione quotidianamente abitudini e stereotipi. Il corso si chiama Genere e inclusione: i Comuni fanno la differenza, promosso da Anci Puglia (Associazione Nazionale Comuni Italiani) arriva negli uffici grazie al supporto di Sosor.
La formazione, iniziata il 4 febbraio e che si concluderà il 21 marzo con la giornata Verso la costruzione di una cultura di genere nelle pubbliche amministrazioni, coinvolge quattro aree geografiche della Puglia: Foggia, Bari-BAT, Brindisi-Taranto e Lecce.
La regione si candida, così, a diventare un punto di riferimento e un esempio nell’adozione della parità di genere nelle sue sfaccettature.
Il programma
I 4 moduli formativi si svolgono in presenza per favorire momenti di dialogo e confronto. Esplorano argomenti cardine del tema e portano esempi di applicazione effettiva di principi di non discriminazione. Affrontano concetti fondamentali come il gender mainstreaming (in italiano integrazione di genere), il processo che ha l’obiettivo di realizzare politiche che contrastino la diseguaglianza di genere. O quello dei dati e statistiche gender sensitive, (in italiano sensibili alla specificità di genere), indicazioni appunto statistiche che devono tenere conto del contesto socio-culturale, dei diritti realmente garantiti e delle possibilità della popolazione in base al genere nella progettazione di strategie e azioni.
Modulo 1 – Comunicazione inclusiva e bilancio di genere
- Principi di comunicazione non sessista e non discriminatoria;
- Dati e statistiche gender sensitive;
- Metodologia per la stesura del bilancio di genere.
Modulo 2: Principi del gender mainstreaming
- Concetti chiave del gender mainstreaming;
- Contrasto agli stereotipi e alle discriminazioni di genere;
- Agenda di genere: obiettivi nelle diverse aree di intervento.
- Strumenti di programmazione e monitoraggio delle politiche gender sensitive.
Modulo 3: Redazione di atti amministrativi gender-responsive
- Principi per integrare la prospettiva di genere negli atti amministrativi;
- Analisi dell’impatto di genere ex-ante ed ex-post;
- Linguaggio inclusivo negli atti ufficiali.
Modulo 4: Nozioni e principi del diritto antidiscriminatorio
- Il diritto antidiscriminatorio: il principio di eguaglianza, parità e principio di non discriminazione nella legislazione italiana e nella legislazione europea;
- Le tipologie delle discriminazioni: diretta e indiretta, molestie, multipla, intersezionale, potenziale e reciproca;
- La tutela giurisdizionale dei soggetti discriminati;
- Rito antidiscriminatorio;
- I fattori di discriminazione;
- Le diverse forme delle discriminazioni.
La giornata del 21 marzo a Bari prevede un laboratorio pratico a cura di Labodif e, per chi ha partecipato ad almeno 4 giornate su 5, la consegna del certificato di partecipazione.
Come si ottiene la parità di genere?
Il corso vuole porre le condizioni per una realizzazione concreta e non solo formale della parità. “La parità non è uno slogan né una meta da raggiungere una volta per tutte è un impegno quotidiano che richiede rispetto reciproco, ascolto autentico e responsabilità condivisa.”, dice la docente del modulo di Comunicazione Marcella Loporchio.
Quest’esperienza è quindi non un punto di arrivo, ma la base per la creazione di un vocabolario condiviso e l’adozione di pratiche quotidiane, di cui tutte le persone che lavorano ed entrano a contatto con l’amministrazione locale possano beneficiare.
